È stata inaugurata ieri mattina la nuova opera-segno della Caritas diocesana: un segno, appunto, in un’epoca di sfide in cui il Covid 19 ha fatto lievitare i numeri delle famiglie fragili. È l’Emporio della Solidarietà – il secondo nel territorio diocesano dopo quello di piazza San Giacomo – e sorge nei pressi del cimitero di Foligno in un luogo altrettanto simbolico, emblema di dolore ma anche di rinascita.
“Negli anni 90 questi spazi ospitavano la Mensa della Caritas – ha commentato il Direttore della Caritas diocesana in un’inaugurazione ristretta, nel pieno rispetto delle normative e alla presenza dei soli volontari – poi negli anni sono stati allestiti a magazzino per le donazioni di vestiario. Oggi l’augurio è di renderli vivi per tutte le famiglie della zona.”
“Un’opera necessaria” hanno commentato gli operatori, pensata per evitare assembramento nell’Emporio – funzionante dal 2013 – di piazza San Giacomo; uno spazio voluto per garantire una maggiore fruibilità del servizio ma anche per abbracciare geograficamente le famiglie più distanti dal centro.
Il nuovo Emporio, ha precisato il direttore, funzionerà sulla falsariga di quello già esistente, dove individui e nuclei famigliari, previo colloquio con il Centro di Ascolto, sono messi nelle condizioni di scegliere liberamente i prodotti dagli scaffali e di acquistarli attraverso una card rilasciata dalla Caritas stessa.
L’Emporio sarà operativo dal pomeriggio del 21 dicembre fino a quello del 23, nelle giornate del 28 e del 29 dicembre, il 30 dicembre pomeriggio e il 31 mattina mentre a partire dal mese di gennaio 2021 sarà garantita l’apertura mattutina in tutti i giorni feriali con l’aggiunta di due pomeriggi al mese.
L’allestimento dell’Emporio e dei suoi prodotti – ha precisato ancora il Direttore – è stato reso possibile, tra gli altri, grazie alla collaborazione con il Banco Alimentare mentre dai prossimi mesi saranno disponibili per gli utenti dell’Emporio anche i prodotti ortofrutticoli della Fattoria, gestita in collaborazione con L’Arca del Mediterraneo.
“Il senso ultimo e profondo dell’Avvento sta proprio qui – diceva don Tonino Bello – Dio ti dà anche quello che non hai: il coraggio di sognare.”