Come è fatta la Carità? Oggi siamo a Napoli. Un uomo si avvicina al bancone del bar: “Un caffè e tre in sospeso” – chiede. L’avventore paga i quattro espresso, sorseggia il suo e se ne va. Entra altra gente: “Un caffè e cinque in sospeso”. Stessa scena.
“Lo avete un caffè in sospeso?” – chiede timidamente un nuovo cliente dall’aspetto trasandato. Il barista annuisce sorridendo e prepara il caffè senza farlo pagare.
Forse non tutti lo sanno, ma quello di cui parliamo succede davvero: è l’antico gesto partenopeo di lasciare caffè pagati al bar per chi non conduce una vita economicamente serena. Una tradizione che trae nuova linfa dall’attuale periodo di crisi. E non solo per i caffè. Anche alla Caritas diocesana di Foligno si possono fare infatti pagamenti “in sospeso”, per un bisognoso in arrivo o già pronto sull’uscio. Il meccanismo è semplice e si può fare una sola volta come tante, con piccole cifre come con quote più importanti: con il progetto “Adotta una Famiglia” – ormai attivo dal 2011 – ognuno sceglie “quanti caffè donare”.
Oltre alla modalità per così dire standard del progetto, da quest’anno è inoltre possibile prodigarsi con le adozioni internazionali. Grazie ai gemellaggi recentemente inaugurati con le diocesi di Atene e Tinos, si possono infatti adottare quelle famiglie greche che faticano ad uscire dalla grave crisi che sta interessando il paese. Anche in questo caso si possono versare cifre da caffè o ci si può impegnare solo una tantum.
Così il direttore di Caritas Italiana don Francesco Soddu lo scorso 8 marzo in visita a Foligno nell’incontro con le Caritas umbre: “Ricordiamo che solo per una manciata di minuti non è il Buon Samaritano a dover essere soccorso. L’uomo che scendeva verso Gerico, poi pestato dai briganti, solo per poco è passato prima di tutti”.
Chiunque desideri lasciare dei “conti in sospeso” presso la Caritas diocesana adottando una famiglia greca o della diocesi può farlo scrivendo a progetti@caritasdiocesanafoligno.it o chiamando lo 0742 357337.
(dalla Gazzetta di Foligno del 16/03/2014, a cura della Caritas Diocesana di Foligno)