Adotta una voce siriana. Da oggi si può con “Europe Act Now”

square_250-x-250_v1Sin dai suoi prodromi – che sembravano richiamare i connotati di una rivoluzione circoscritta – la crisi siriana ha causato oltre 130mila morti e più di 2,4 milioni di profughi che si stima possano sfiorare presto i 4 milioni.

Di fronte a questa grande crisi umanitaria, l’Europa si è tenuta spesso ai margini mostrando una certa reticenza nell’accoglienza dei profughi siriani. Stando ai dati disponibili, solo il 3% dei bisognosi di protezione (81mila in termini assoluti) avrebbe infatti trovato riparo sotto l’ala dell’Europa.

 Per calmierare tale situazione, l’ECRE (Consiglio Europeo per i Rifugiati e gli Esuli) sostenuto dall’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) ha lanciato la campagna “Europe Act Now”: un ottativo affinché l’Europa “agisca ora”, con un appello affinché i cittadini si facciano strumento per dare voce ai profughi siriani.

Se la pretesa di propalare il sentire dei profughi può sembrare solo simbolica, al contrario, aderendo alla campagna è davvero possibile uscire dalle metafore.  Ecco come.

In prima battuta si può sposare la richiesta del sito http://www.helpsyriasrefugees.eu/it/firma-la-petizione.html  che chiede la firma di una petizione per sollecitare i leader europei ad agire per offrire ai rifugiati tre tipi di garanzie: facilitarne l’entrata in Europa (facendo decadere le restrizioni per l’emissione dei visti); porre fine ai  respingimenti; favorire il ricongiungimento delle famiglie separate dalla crisi.

Venendo all’aspetto più innovativo della campagna non si può non segnalare la possibilità di selezionare una delle storie presentate nel portale (www.helpsyriasrefugees.eu) e di prestare la propria pagina Facebook o il proprio profilo Twitter (per 1 giorno o per 1 settimana) per diffonderne il grido fino al 20 giugno, Giornata Internazionale del Rifugiato e data di termine della campagna. In altre parole, quello che gli utenti prescelti posteranno nel proprio account verrà postato automaticamente nella nostra pagina per il periodo indicato.

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Anche la Caritas diocesana di Foligno, di concerto con Caritas Italiana, ha scelto di partecipare alla petizione e di farsi carico di una storia, nel nostro caso quella di Zaina e Osama, di 26 e 32 anni, che è possibile leggere di seguito e che sarà possibile seguire nelle nostre pagine social. Foligno act now”.

Zaina e Osama sono sposati e hanno due bambini. Non credevano che la guerra avrebbe raggiunto Aleppo. Il giorno in cui  hanno bombardato la scuola davanti a casa loro, Zaina e Osama hanno deciso di scappare per cercare di mettere in salvo la famiglia. Hanno cercato di arrivare in Svezia quando hanno  saputo che la Svezia garantiva il diritto di asilo ai siriani, ma sono finiti in Grecia. Sono stati picchiati e derubati dai trafficanti e ora sono bloccati in Grecia,  sperando disperatamente che la guerra finisca presto per tornare a casa nel Paese che amano.

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