Campo di volontariato in Grecia: l’esperienza dei giovani di Foligno

a cura di Sara Angeloni

00Un’esperienza che non scorderemo facilmente quella vissuta da noi ragazzi di “Gioventù Nuova”, il progetto della Caritas diocesana che guarda ai giovani.

Partiti con gioia da Foligno e giunti finalmente in Grecia con altrettanta allegria, abbiamo vissuto i primi giorni tra lo stupore di un posto nuovo e la voglia di conoscere e di aiutare, anche nella semplicità, gli ospiti della struttura Pammakaristos di Nea Makri.

Sono rimasta profondamente colpita dall’ospitalità dei ragazzi affetti da autismo. Nonostante le nostre evidenti difficoltà nella lingua, infatti, è bastato un loro sorriso o abbraccio per dimostrarci e ricordarci che molto spesso non c’è bisogno di tante parole per comunicare agli altri un po’ di affetto.

Così, nei giorni seguenti, ci siamo dedicati a dare una mano, come potevamo: dipingendo i muri e le ringhiere della struttura, cucinando e pensando che anche noi potevamo contribuire con piccoli gesti a dare aiuto a qualcuno, ci siamo sentiti utili e,  soprattutto, abbiamo imparato ad apprezzare anche la fatica, in un mondo in cui tutto, a volte, anche per noi giovani, sembra scontato. Un mondo osservato, troppo spesso, dallo schermo di un televisore o di un computer e non dai nostri stessi occhi, non toccato e provato con le nostre stesse mani.

Vivere, quindi, alcuni giorni in Grecia, uno stato così afflitto da problemi economici e sociali, ci ha fatto toccare con mano una realtà spesso a noi estranea, in cui la gente ha bisogno più che mai di una speranza.

Tutto ciò ci è apparso ancora più evidente nel centro di Atene, una città  in cui ho respirato abbandono e rassegnazione nel viso di molte persone.

Prestando piccoli servizi, come aiutare in mensa o al vestiario nel centro Caritas di Atene, infatti, ho compreso veramente quanto, nel mondo, ci sia sempre più bisogno di aiuto e solidarietà tra uomini, quanto può essere importante anche un semplice sorriso o abbraccio.  Piccoli gesti che ognuno di noi può offrire a chi ci sta accanto per donare, a chi ne ha più bisogno, un barlume di speranza, andando oltre a pregiudizi e sporgendoci, una volta per tutte, da quella nostra piccola finestra, molto spesso serrata da effimere convinzioni che non ci permettono di aprirla e di scorgere il  bello e il buono che gli altri, seppur differenti da noi, ci possono offrire.

Soprattutto noi giovani, quindi, abbiamo  estremamente bisogno di esperienze così piene di valori che sappiano distoglierci dal caos di una morale spesso persa e offuscata da apparenze e pregiudizi, esperienze che sappiano trasformare in cose importanti ciò che si dà per scontato, che sappiano farci sperimentare e toccare con mano le difficoltà degli  altri, senza filtri e  senza schermi, insegnandoci che siamo tutti uguali, tutte persone,  prima di tutto, che da sempre sono capaci di amare ma che, forse, lo hanno dimenticato.

Dalla Gazzetta di Foligno

Rotolando verso Sud

sud3627_imgÈ in partenza dal 20 al 27 luglio l’esperienza di servizio e formazione che vedrà coinvolta la Caritas diocesana di Foligno nell’isola di Lampedusa, il gioiello delle Pelagie divenuto protagonista di tante cronache. Un’iniziativa questa, promossa da Caritas Italiana e dalla Caritas di Agrigento, che vuole essere uno strumento per operatori e volontari per guardare con maggiore profondità le storie che bussano alle nostre porte. Un’opportunità di arricchimento a 360 gradi perché le attività e la formazione che aspettano la nostra Caritas a Lampedusa non guarderanno esclusivamente al sostegno ai migranti ma punteranno ad un’osmosi di competenze con i volontari dell’isola e ad un servizio in favore di minori, anziani e disabili del posto.

L’esperienza, alla sua prima edizione, aprirà prossimamente i battenti anche per i volontari delle Caritas parrocchiali nonché per gli operatori sociali del nostro territorio che desiderino arricchire in questo senso la propria professionalità. Spunti importanti quelli che verranno offerti durante il servizio che verrà impreziosito anche da incontri e testimonianze, imprescindibile punto di partenza per una lettura equilibrata della realtà lampedusana. Per tutti basti citare i dati forniti da Caritas Agrigento secondo i quali il flusso dei sans papier che giunge in Italia via Lampedusa sarebbe piuttosto marginale (12%) mentre la maggioranza dei migranti irregolari (73%) giungerebbe nel Bel Paese con canonico visto turistico (via aerea!) per poi rimanere oltre i termini consentiti. Che questa esperienza “verso Sud” possa essere allora testimonianza per tutti facendoci rotolare fuori dai nostri preconcetti.

Ogni nome un uomo/ ed ogni uomo è solo quello che/ scoprirà inseguendo le distanze dentro sé/ […] Rotolando verso Sud.

Appunti di viaggio: sguardi sulla Grecia

Le voci dei giovani di Foligno che hanno partecipato al campo di volontariato in Grecia con la Caritas di Foligno dal 30 giugno all’8 luglio.

a cura di Eleonora Capuozzo

“Chi vuole muovere il mondo prima muova se stesso” (Socrate)

 articolo grecia_eleSono da poco tornata da un periodo di formazione in Grecia nel quale ho svolto del volontariato insieme ad altri “compagni di avventura”. Ho avuto la possibilità di confrontarmi nuovamente con un’altra realtà della quale ho appreso diversi aspetti (tradizioni, abitudini, problematiche…). Una volta arrivata a destinazione, la mia mente ed il mio cuore erano pronti per assimilare ciò che più mi colpiva come il Partenone, simbolo di eleganza artistica e della storia greca. Ogni mio passo per arrivare in cima, diventava come un’ombra che si aggiungeva alle orme di chi ha vissuto in un’epoca ormai trascorsa ma mai dimenticata. Tra le immagini che ho immortalato mi è rimasta impressa una scena notturna. Mentre camminavo sul lungomare per osservare il panorama, ho notato singole persone immerse nei loro pensieri. Era chiaro dagli atteggiamenti, dagli sguardi. Vedevo i loro profili, mani che stringevano una sigaretta, occhi smarriti nel profondo blu del mare. A questo attimo poetico, si aggiunge la considerazione che ho fatto in seguito all’esperienza che ho vissuto. Ho conosciuto delle ragazze affette da disturbo neuro-psichiatrico. Erano tutte sorridenti, la maggior parte molto socievoli. Creavano oggettistiche davvero graziose, come cornici in ceramica, gioielli fatti a mano, composizioni floreali. Ancora di più ho capito l’importanza dell’arte, universo che amo, che unisce chiunque ne senta far parte. Ritrovarmi insieme a loro è stato per me un momento di crescita. Per me il viaggio rappresenta un momento di confronto, di riflessione, di scoperta, di arricchimento. Ogni volta che “abbandono” la base per recarmi altrove, mi sento pronta per adattarmi e per cogliere le sfumature di una nuova terra, senza rinnegare il mio paese d’origine, anzi, quest’ultimo assume ancora più importanza sotto il profilo artistico/storico. Vorrei ringraziare coloro che mi hanno dato l’opportunità di compiere quest’ esperienza di vita, coloro che mi hanno trattato con cordialità, coloro che mi hanno fatto sorridere. Viaggiare. Per conoscere il resto del mondo, per conoscere se stessi. Un’unica parola immersa di significati.

a cura di Eleonora Ricci

CAM00902Quella del Campo di volontariato in Grecia presso la Fondazione Pammakaristos con la Caritas di Foligno è stata un’esperienza davvero bella sotto il profilo umano: dal dal 30 giugno all’8 luglio siamo stati in contatto con persone che ci hanno dato di loro una piccola parte attraverso un semplice sorriso, un abbraccio, un gesto. Può sembrare poco e superficiale e invece è la cosa più bella che ci possa essere, ovvero ricevere da chi è in difficoltà l’Amore e la forza di vivere. Sono azioni che fanno gioire il cuore. Personalmente mi sono trovata in un’altra dimensione in cui ha prevalso la solidarietà senza secondi scopi, una solidarietà pura e vera. Quest’avventura in Grecia mi è servita per farmi aprire il cuore. Vedere che tra le persone c’era quell’affetto così forte mi ha fatto tenerezza e mi ha aiutato a cogliere le difficoltà non come una debolezza ma come una forza.

Ringrazio la Caritas che mi ha dato l’opportunità di crescere conoscendo altre realtà.

Kenya Mambo

Teach-Orphans-in-Kenya-Africa-Chalkboard-Volunteer-School1In Kenya, chi ci si rivolge con un «mambo» non vuole di certo invitarci a ballare. Nell’Africa orientale c’è sempre un lungo convenevole di saluti prima di una conversazione e in kiswahili – una delle lingue più parlate nell’area – «mambo» è il primo di questi. Come dire «ciao a voi».

Entrare in questo mondo di saluti è senz’altro quanto attende la seconda fase del gemellaggio con il Kenya con l’avvio della prima spedizione medica presso il “Consolata Hospital” di Nyeri, l’ospedale missionario che afferisce all’omonima diocesi. Preludio di questo step, la partenza a metà luglio di una volontaria Caritas per monitorare i progetti per un primo periodo di sei mesi.

Come la Caritas di Foligno si sia imbarcata in questo safariviaggio» in kiswahili) lo racconta l’appello che tre anni or sono il Pontefice mosse per canalizzare l’attenzione sulle impellenti necessità dell’area. Foligno ha portato così in dote la sua amicizia al Kenya aprendo la possibilità ai medici del nostro territorio di potersi mettere a servizio nel corno d’Africa per alcune settimane l’anno. Hakuna matata, «nessun problema» per gli specialisti non disponibili per il periodo di settembre. Per chi desideri entrare in questo «mambo» è comunque già possibile comunicare disponibilità future scrivendo a operesegno@caritasdiocesanafoligno.it o chiamando lo 0742 357337.

Katinaki: cronistoria di un forno

katinakiKatinaki non è un forno come tutti gli altri: la sua, è una storia tutta da raccontare.

“Katinaki” in greco moderno, “piccola Caterina” in italiano, il forno dà udienza per la cottura solo ad oggetti veramente speciali. “Le nostre bambine” – ci spiega la struttura dove abita Katinaki – “non sanno distinguere la destra della sinistra. È una difficoltà che si può presentare con l’autismo. È così che Katinaki ha preso questo nome. Se io dicessi alle nostre bambine che vogliono infornare i loro lavoretti «Mettilo nel forno di destra», loro non saprebbero dove andare. Ma se io dico loro, «Vai da Katinaki», allora sì.” E Katinaki fa il suo dovere: cofanetti a farfalla, lampade, scrigni e salvadanai in ceramica vengono tutti rigorosamente cotti a puntino, pronti per essere venduti nel bazar domenicale.

Per andare a trovare Katinaki occorrono due ore d’aereo e un pezzo di strada. Per volare da lei (e soprattutto per prestare servizio presso la sua struttura che ospita 130 ragazze con problemi di autismo) un gruppo di giovani è partito il 30 giugno da Foligno alla volta di Nea Makri. Un campo solidale – sullo sfondo del gemellaggio in corso con le diocesi greche – che guarda alla creazione di programmi di mutuo aiuto Italia-Grecia. Solidarietà al quadrato perché questo campo ha il pregio di essere solidale anche con le finanze dei ragazzi partiti da Foligno, grazie al sostegno di Caritas Italiana. Un sostegno prezioso anche per la struttura “Pammakaristos”di Nea Makri che ha subìto in maniera particolarmente forte i contraccolpi della crisi. Un deficit di aiuto che la vendita degli oggetti sfornati da Katinaki riesce solo in parte a sanare.  Ma Katinaki continua a sfornare. Molto più, di un semplice forno.

Dalla Gazzetta di Foligno

“Viaggi immaginari”

All’Informagiovani, Tè in tutte le lingue

A-Mad-Tea-Party-Alice-1Chi ha letto Alice nel Paese delle Meraviglie non può non essersi appassionato al fraseggio surreale che anima Il tè di matti, una vera congerie di conversazioni salmodiate al cospetto di un tè.

Per l’Informagiovani “Il Tamburo”, l’esperienza dei “tè da matti” non è certo un’avventura pionieristica.  Esportato dalla Spagna e modellato su un’esperienza pluriennale, il Tè vanta nel folignate una lunga serie di appuntamenti. Chi ci è stato almeno una volta sa che le conversazioni con tè e madrelingua (italiano bandito) sono un angolo confortevole e divertente. Confortevole, perché il tè – si sa – cementa relazioni.

A chiudere questo ciclo di attività, “Il tè in tutte le lingue” di venerdì 27 giugno, stavolta davvero degno delle conversazioni più improbabili firmate da Lewis Carroll. In pieno englishstyle, lo scoccare dell’ora del tè vedrà una vera Babele riunirsi presso la sede del Tamburo. Ai partecipanti l’onere di scegliere la lingua in cui cimentarsi, con la postilla però di doverla cambiare una volta terminata la tazza di tè. “Noi non vogliamo salire sulla torre, come nella storia di Babele” – precisa l’Informagiovani – “ma far sì che la sua base rimanga larga perché le lingue smettano di essere una barriera”. “Il tè” – organizzato con la collaborazione di Casa dei Popoli, Comunità La Tenda e Biblioteca Mandela (con la presenza del Bibliobus) – “può essere un’occasione per la costruzione di una città solidale,” una città che guardi con altri occhi chi legge un alfabeto diverso dal nostro. E se confermano anche i cioccolatini nostrani che “ogni tazza di tè rappresenta un viaggio immaginario” vale allora certamente la pena non perdere l’occasione e farne più di uno. Venerdì 27 ore 17 in piazza del Grano.

 

“Una sola famiglia umana, festa per tutti”

IMG_1029Si è svolto mercoledì 25 giugno il tradizionale appuntamento con la Festa dei Popoli, il noto festival delle culture del mondo celebrato oramai in tutto lo stivale. Pensata per avvicinare sensibilità diverse, la Festa dei Popoli di Foligno ha offerto quest’anno una declinazione tutta sua dell’evento consacrandolo alla lotta alla fame nel mondo. Sotto il cappello della campagna lanciata dalla rete Caritas nei cinque continenti, la Festa ha infatti voluto richiamarsi al suo slogan  “Una sola famiglia umana, cibo per tutti. È compito nostro”.

Numerose le realtà del territorio che hanno abbracciato la causa: l’Alili  Balkan  Band  con la sua musica dalla Macedonia; Danza  ke  ti passa  con un assaggio di danze  popolari  dal mondo; il  Gruppo FLW Umbria Camerun con balli e note dal Camerun;  Casa dei Popoli con l’intermezzo teatrale “Vicolo del 13”. Il tutto condito dagli aquiloni de I millepiedi, dai palloncini di Avis Foligno e dallo spettacolo per bambini di Maria Luisa Morici e Sabina Antonelli. Hodi Hodi, Officina della Memoria, Biblioteca Mandela con il Bibliobus e Un Ponte di Mamme hanno completato il mosaico, orchestrato magistralmente dalla voce della Quintana, quella di Mauro Silvestri.

A dare “cibo per tutti” i banchetti gastronomici curati da Monimbò Foligno, Cnos Fap e Caritas Atene a colpi di couscous e insalate dal mondo.

Un’occasione, quella della Festa, anche per ricordare la Giornata Mondiale del Rifugiato indetta dall’ONU per il 20 giugno e per far sentire Una sola famiglia umana tutte le comunità che colorano il nostro territorio.

 

Festa dei Popoli 2014: da tutto il mondo al Centro del Mondo

Festa delle culture presso il Chiostro di S. Giacomo 
 
 
IMG_0570 (4)Si terrà quest’anno mercoledì 25 giugno l’atteso appuntamento con la Festa dei Popoli: un’occasione di scambio e di festa divenuta oramai un must in tutte le grandi città italiane.
L’evento, che si snoderà dalle 16 alle 20 presso il Chiostro di San Giacomo, è pensato per sposare le sensibilità di grandi e piccini con un mix di danze, musica e degustazioni da tutto il mondo.
Tema di quest’anno, l’attenzione al cibo e alla lotta alla fame, in tributo alla nota campagna lanciata da Caritas Italiana e Caritas Internationalis lo scorso dicembre “Una sola famiglia umana, cibo per tutti. E’ compito nostro”.
Ospite della giornata, oltre alle associazioni e ai gruppi musicali, una delegazione dalla Grecia come corollario del gemellaggio che lega la nostra diocesi alla realtà ellenica. Un’opportunità – quella del gemellaggio – per costruire un cammino congiunto per combattere la crisi.
Degne di menzione, oltre alle associazioni organizzatrici (Biblioteca Multiculturale “Mandela”, Caritas diocesana, Casa dei Popoli, Gruppo Hodi Hodi, Officina della Memoria) anche le numerose realtà del territorio che parteciperanno alla realizzazione dell’evento: Alili Balkan Band, Associazione Aquilonisti I Millepiedi Foligno, Avis Foligno, Cnos Fap Foligno, Monimbò Foligno, Danza ke ti passa, Festival delle Città accessibili, Gruppo FLW Umbria Camerun, Sabina Antonelli&Maria Luisa Morici, Un ponte di Mamme. Il tutto, presentato da una voce oramai simbolo di Foligno, quella di Mauro Silvestri.
A fare da cornice alla giornata, stand espositivi, giochi con gli aquiloni, mostre fotografiche e il Bibliobus Multilingue.

 

Com.to stampa Caritas Foligno del 18 giugno 2014 

 

Toccare…il Fondo

Vol fondo solidarietàCon il perdurare della crisi economica sono ancora molte le famiglie del territorio che toccato il fondo non riescono a risollevare l’economia domestica: famiglie con figli, nuclei con malati gravi a carico, capifamiglia che hanno recentemente perso il posto di lavoro o ancora senza un’occupazione stabile.

Se un celebre film sentenzia che “occorre toccare il fondo per poter risalire” quanto avviene domenica 22 giugno in tutte le parrocchie della Diocesi consente davvero di poterlo fare. Quello che si chiede di toccare da vicino non è un fondo metaforico ma il Fondo di Solidarietà: un’esperienza regionale, oramai consolidata, di aiuto alle famiglie. Messo a punto dalla Ceu (la Conferenza Episcopale Umbra) nel 2009, il Fondo ha sostenuto sino ad oggi ben 1.997 nuclei famigliari con interventi  suppletivi  alle iniziative sociali in essere nel territorio.

Per i beneficiari che vogliano toccare il Fondo (quello con la “F” maiuscola), per accedere agli aiuti è sufficiente inoltrare domanda all’apposito Comitato chiedendo ausilio al proprio parroco o recandosi presso la Caritas diocesana.

Dal lato dei benefattori, in occasione della colletta di domenica 22 giugno non si chiede di dare fondo a tutte le proprie risorse. In fondo, per essere solidali con il Fondo basta davvero un piccolo gesto.

 

Adotta una voce siriana. Da oggi si può con “Europe Act Now”

square_250-x-250_v1Sin dai suoi prodromi – che sembravano richiamare i connotati di una rivoluzione circoscritta – la crisi siriana ha causato oltre 130mila morti e più di 2,4 milioni di profughi che si stima possano sfiorare presto i 4 milioni.

Di fronte a questa grande crisi umanitaria, l’Europa si è tenuta spesso ai margini mostrando una certa reticenza nell’accoglienza dei profughi siriani. Stando ai dati disponibili, solo il 3% dei bisognosi di protezione (81mila in termini assoluti) avrebbe infatti trovato riparo sotto l’ala dell’Europa.

 Per calmierare tale situazione, l’ECRE (Consiglio Europeo per i Rifugiati e gli Esuli) sostenuto dall’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) ha lanciato la campagna “Europe Act Now”: un ottativo affinché l’Europa “agisca ora”, con un appello affinché i cittadini si facciano strumento per dare voce ai profughi siriani.

Se la pretesa di propalare il sentire dei profughi può sembrare solo simbolica, al contrario, aderendo alla campagna è davvero possibile uscire dalle metafore.  Ecco come.

In prima battuta si può sposare la richiesta del sito http://www.helpsyriasrefugees.eu/it/firma-la-petizione.html  che chiede la firma di una petizione per sollecitare i leader europei ad agire per offrire ai rifugiati tre tipi di garanzie: facilitarne l’entrata in Europa (facendo decadere le restrizioni per l’emissione dei visti); porre fine ai  respingimenti; favorire il ricongiungimento delle famiglie separate dalla crisi.

Venendo all’aspetto più innovativo della campagna non si può non segnalare la possibilità di selezionare una delle storie presentate nel portale (www.helpsyriasrefugees.eu) e di prestare la propria pagina Facebook o il proprio profilo Twitter (per 1 giorno o per 1 settimana) per diffonderne il grido fino al 20 giugno, Giornata Internazionale del Rifugiato e data di termine della campagna. In altre parole, quello che gli utenti prescelti posteranno nel proprio account verrà postato automaticamente nella nostra pagina per il periodo indicato.

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Anche la Caritas diocesana di Foligno, di concerto con Caritas Italiana, ha scelto di partecipare alla petizione e di farsi carico di una storia, nel nostro caso quella di Zaina e Osama, di 26 e 32 anni, che è possibile leggere di seguito e che sarà possibile seguire nelle nostre pagine social. Foligno act now”.

Zaina e Osama sono sposati e hanno due bambini. Non credevano che la guerra avrebbe raggiunto Aleppo. Il giorno in cui  hanno bombardato la scuola davanti a casa loro, Zaina e Osama hanno deciso di scappare per cercare di mettere in salvo la famiglia. Hanno cercato di arrivare in Svezia quando hanno  saputo che la Svezia garantiva il diritto di asilo ai siriani, ma sono finiti in Grecia. Sono stati picchiati e derubati dai trafficanti e ora sono bloccati in Grecia,  sperando disperatamente che la guerra finisca presto per tornare a casa nel Paese che amano.