Le Casse di Risparmio dell’Umbria per il Fondo di Solidarietà

Il 5 settembre la conferenza stampa per il lancio della V Raccolta per chi ha perso il lavoro in Umbria

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Fate che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio e più felice. Così soleva ripetere Madre Teresa, la missionaria albanese che sposò una vita povera al servizio dei più poveri tra i poveri e di cui proprio oggi ricorrono 17 anni dalla morte. Forse non è un caso che sia stato scelto proprio il 5 settembre per presentare la V Raccolta del “Fondo di Solidarietà” delle Chiese Umbre, strumento privilegiato delle 8 diocesi del Cuore verde d’Italia per sostenere le famiglie più povere colpite dalla crisi. Proprio nella mattinata di oggi, presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, verrà infatti annunciato un nuovo sostanzioso contributo della Consulta delle Fondazioni Casse di Risparmio al Fondo di Solidarietà. Ad intervenire, oltre al Cardinale arcivescovo presidente della Ceu Gualtiero Bassetti, i presidenti delle Fondazioni Casse di Risparmio di Perugia, di Terni e Narni, Città di Castello, Foligno, Orvieto, Spoleto. Un sodalizio imprescindibile per il Fondo considerando che il contributo erogato dalla Consulta delle Fondazioni è stato fino ad ora pari a circa il 40% dell’intera somma raccolta, somma che al 27 agosto 2014 ammonta a € 3.005.931,83, per un totale di 2.191 famiglie sostenute anche grazie alla generosità dei cittadini umbri, parrocchie ed istituti.

Un fondo questo– vale la pena sottolinearlo – pienamente solidale con le famiglie che hanno perso il lavoro se si considera che le spese di gestione, dalla sua costituzione ad oggi, ammontano a soli 492,92 euro (imputabili alle spese di bollo di conto corrente bancario) e se nel computo teniamo da conto l’aspetto pedagogico-educativo per cui si assicura un turnover nel momento in cui le famiglie già aiutate trovano nuovamente lavoro.

Alcune settimane fa due giovani sono venuti da noi e mi hanno dato un sacco di denaro per sfamare la mia gente. Ho detto loro: « Dove avete preso tutto quel denaro?». Mi hanno risposto: « Due giorni fa ci siamo sposati. Prima del matrimonio abbiamo preso una decisione: non ci compreremo abiti per lo sposali­zio, non faremo la festa di nozze, daremo a voi tutto il denaro ». So quanto significhi tutto questo per una fa­miglia Indu e quale grande sacrificio avevano fatto. Allora ho chiesto loro: « Ma perché l’avete fatto? ». Mi hanno risposto: « Ci amiamo talmente tanto vicen­devolmente, che abbiamo voluto condividere la gioia dell’amore con le persone che voi servite e così abbia­mo sperimentato la gioia di amare ». E dove comincia questo amore?… in famiglia. E come comincia?… con­dividendo sino a provare dolore, amando sino alla sof­ferenza. (Madre Teresa di Calcutta)

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