Caritas Diocesana di Foligno testimonial dell’8xMille a TV2000

Sartoria Solidale “Ri-vèstiti di tenerezza” – riparazioni e creazioni

Parte la prossima settimana, nella nostra sede Caritas Diocesana, in piazza S. Giacomo, il 5 maggio 2017, il nuovo progetto di Promozione Caritas, “Rivestiti di tenerezza”, Sartoria Solidale e Laboratorio Patchwork, dove si eseguiranno lavori e riparazioni su ordinazione. La Sartoria si sostiene grazie alle vostre donazioni e al vostro libero contributo. SE VUOI, PUOI! Hai una macchina da cucire vecchia che non ti serve più, lenzuola bianche vecchie, aghi, fili, stoffe, materiale per sartoria che non sai dove mettere e cosa fare? Se vuoi, puoi donarli a noi! La Sartoria è aperta tutti i venerdì dalle 10 alle 13. Per ulteriori informazioni e per donazioni puoi contattare Sr Adriana 346.0620177 (dalle 16 alle 18). 

“A braccia aperte” Servizio Civile in Caritas 2017

Nell’Ottobre 2016 si è avviato il progetto “A braccia aperte – Foligno 2016 – 2017”, per il quale sono stati selezionati 8 volontari per 4 sedi di servizio: Emporio: Samuele Flamini e Alessandra Metelli; Centro di Ascolto: Lucia Catarinangeli, Giada Grigioni e Tariana Prologo; Mensa: Andrea Sotgiu e Chiara Boco.
Auguriamo ai nostri ragazzi buon lavoro e che il servizio nella Caritas Diocesana di Foligno vi arricchisca ancor di più di talenti da trafficare per il bene dei fratelli. 

I Cantieri dell’ARCA 2016

Da Foligno verso Europa, Africa e Medio Oriente!

Al via le iscrizioni ai Cantieri dell’Arca 2016.

Dalla collaborazione de L’Arca del Mediterraneo, braccio operativo della Caritas Diocesana di Foligno in ambito mondialità, con Caritas Ambrosiana, nasce l’idea de “I Cantieri dell’Arca”, campi di volontariato internazionale da agosto per tutto il 2016; Libano, Grecia, Kosovo e Marocco sono le destinazioni dei Cantieri, dedicati a giovani dai 18 ai 30 anni.

“I Cantieri dell’Arca rappresentano un’esperienza di vita” – racconta Mauro Masciotti, direttore della Caritas Diocesana di Foligno e presidente de L’Arca del Mediterraneo – “un’opportunità per toccare con mano le storie che quotidianamente vediamo sui giornali e in televisione”. Il primo cantiere avrà come destinazione il Libano con partenza da Foligno in agosto per tre settimane; le domande di partecipazione vanno inviate entro e non oltre il 23 aprile all’indirizzo comunicazione@arcadelmediterraneo.it oppure telefonando al numero 0742 357337.

Un modo per trascorrere dei giorni in modo diverso, scoprendo nuovi paesi , nuove persone e nuovi angoli di noi stessi! I prossimi campi saranno realizzati in Grecia Kosovo e Marocco tra ottobre e dicembre. Tutti i programmi e gli itinerari dei Cantieri dell’Arca sono realizzati in stretta collaborazione con Caritas Ambrosiana, Caritas Internationalis e Ambasciate per garantire la totale sicurezza dei partecipanti. Nell’anno del Giubileo della Misericordia, i Cantieri dell’Arca rappresentano un chiaro invito per i giovani all’azione concreta, alla scoperta del prossimo attraverso un viaggio di condivisione, lavoro e formazione; il compito da assolvere è quello di agire e essere contagiosi verso una società spesso segnata dall’indifferenza.

“Non credete alle parole di odio e di terrore che vengono spesso ripetute; costruite invece amicizie nuove. Offrite il vostro tempo, preoccupatevi sempre di chi vi chiede aiuto…Siate coraggiosi e controcorrente, siate amici di Gesù, che è il principe della pace”Papa Francesco.

All we are saying, is give Greece a chance!

L’esperienza di Francesca, volontaria AVS ad Atene con Caritas Foligno

IMG_0025Probabilmente avrebbe cantato così John Lennon, al ritorno da Atene in questa oscura estate 2015.

La patria dell’arte, filosofia e della storia oggi è perlopiù associata a numeri e percentuali: 27% disoccupazione generale, più della metà dei giovani senza lavoro, più di 3 milioni di persone sotto la soglia di povertà o in condizioni di esclusione sociale, malnutrizione in 440 mila bambini in età scolare.

Come ci ha insegnato la storia e come possiamo osservare con i nostri occhi in questo presente, crisi economica equivale a crisi psicologica; l’incertezza verso futuro e la perdita della speranza fanno crollare i pilastri fondanti della società: le famiglie.

Come fermare questo effetto domino?Come portare la fratellanza, solidarietàe la positivitàlìdove la crisi ha spazzato via tutto?

La risposta èarrivata nel giugno del 2012 con la proposta di Papa Benedetto XVI, appoggiata e riproposta in seguito anche da Papa Francesco, di creare dei gemellaggi tra città, famiglie e parrocchie volte alla condivisione, per provare a guardare insieme oltre la crisi.

Il progetto con il quale l’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della Conferenza Episcopale italiana, Caritas Italiana, il Forum delle Associazioni Familiari e Caritas Hellas stanno provando a concretizzare le parole dei due Papi porta il nome di Gemellaggi Solidali.

Un’azione che in Grecia rappresenta una doppia sfida essendo la comunità cattolica una minoranza multietnica rispetto alla Chiesa Ortodossa considerata prevalente dalla stessa Costituzione ellenica.

Un viaggio nella condivisione e nella costruzione attiva della pace che si ritrova nel progetto “Viaggio nel Mediterraneo”, un percorso di volontariato sociale lungo un anno attraverso l’Italia, la Grecia e il Kosovo; 365 giorni per volgere lo sguardo altrove, comprendere che un altro mondo èdavvero possibile osservando il lavoro di chi si adopera per realizzarlo.

Camminando per le strade di Atene si ha la sensazione non solo di percepire ma  toccare con mano la crisi. Si fa fatica a pensare che una delle stelle della bandiera dell’Unione Europea sia stata disegnata appositamente per la Grecia. La crisi ha prodotto a Atene gli stessi effetti di una guerra: edifici abbandonati, calcinacci, crepe nei muri, carcasse di automobili per strada, sguardi spenti, file interminabili di esseri umani in attesa di un pasto caldo.

Con imbarazzo ci si rende conto di essere nel 2015 e sembra impossibile che ci sia una via d’uscita a questa catastrofe.

La sensazione che si ha quindi imbattendosi nel lavoro della ONG Διογένης (Diogene) è più o meno quella di aver trovato una rosa rigogliosa nel deserto.

Dal 2010 questa ONG cura una rivista, una squadra di calcio nazionale di senzatetto che ogni anno partecipa alla Homeless World Cup e una serie di eventi culturali, sportivi ad Atene e in altre cittàgreche.

“σχεδία” (Shedia), in italiano “zattera”rappresenta esattamente questo per gli abitanti di Atene; la possibilitàdi salvezza, un’opportunitàper rinascere!

“Shedia” èuna rivista sociale, indipendente, di strada. Ciòche la distingue dal resto di giornali èche non viene venduta in chioschi o attraverso altri organi di stampa; la vendita avviene esclusivamente nelle strade da parte di persone dai 20 ai 76 anni che hanno crudelmente vissuto gli effetti della crisi economica e sociale: senzatetto, disoccupati con poco o nessun tipo di reddito, giovani con problemi di droga e socialmente esclusi. Dal 27 febbraio 2013, giorno dell’uscita del primo numero, “Shedia”attua un processo di riabilitazione sociale.

Dal momento in cui queste persone decidono di diventare venditori, ricevono un “capitale iniziale”di 10 copie della rivista; con il ricavato sono cosìin grado di acquistare altre copie al 50% del loro valore. Il venditore acquista le riviste a 1,50€e le vende a 3€; ogni venditore riceve inoltre un cartellino e un giubbotto identificativo da indossare durante la vendita. Per ogni giornale venduto viene rilasciata una ricevuta.

Questo importante processo interviene in due modi fondamentali nella vita delle persone: il primo piùevidente èche cosìfacendo, chi non ha niente acquisisce la garanzia di un reddito minimo per soddisfare i bisogni piùelementari (che sia un caffèo il pagamento dell’affitto per impedire lo sfratto); il secondo èche grazie a “Shedia”, le persone ritrovano la loro dignitàperduta, ricevono uno stimolo a ripartire per ricostruire le loro vite. Dalle testimonianze dei venditori si evince l’importanza di avere uno scopo nella vita, di essere socialmente attivi per scrollarsi di dosso il bollino di “invisibile”; che sia in uno dei letti degli alberghi municipali o di una casa, queste persone ogni mattina si alzano e si preparano per andare a lavoro, un’attivitàattraverso la quale conoscono molta gente, stringono amicizie, creano situazioni di divertimento e allo stesso momento, il loro reddito: èda qui che nasce la forza di reagire, si torna a sentirsi parte attiva della societàe a percepire la speranza in una vita migliore.

L’avventura di “Shedia”, iniziata nel 2013 con 10 venditori oggi ne conta piùdi 141. Un giornale come veicolo sociale che dàvoce ai piùdeboli, agendo come collegamento tra tutti i membri della societàlottando contro gli stereotipi, l’esclusione e i pregiudizi.

“Shedia” fa parte dell’International Network of Street Papers, rete che conta piùdi 120 riviste pubblicate in 40 paesi del mondo con un pubblico di circa 6.000.000 di lettori che ogni giorno si adoperano per realizzare una societàpiùgiusta.

Da settembre 2014 èpartita una nuova importantissima iniziativa: i Tour di Atene Solidali. Una passeggiata non convenzionale per le strade di Atene guidati da ex senzatetto. Le persone che desiderano lavorare come guide turistiche intraprendono un percorso di formazione teatrale di alcuni mesi volto a migliorare le loro capacitàcomunicative e relazionali in pubblico.

Persone con vite diverse giunte in Grecia da varie parti del mondo con alle spalle dolorose storie di perdite e sconfitte, rinate e formate per accompagnare turisti da tutto il mondo alla scoperta della città superando anche le barriere linguistiche.

Ci si ritrova a camminare insieme e a condividere emozioni nei vicoli con più alto tasso di spaccio di droga, davanti al teatro che ogni anno propone laboratori artistici per i senzatetto, davanti alle strutture municipali di accoglienza, davanti le mense delle associazioni imbattendosi in insegne di ONG che ogni giorno offrono una doccia calda e un caffè a centinaia di persone, agli ambulatori medici stracolme di vite in coda.

Un’occasione per aprire mente e cuore verso la comprensione dell’altro!

 

Francesca Boccabella, AVS 2015-16

Mandela dà appuntamento alla Palestina.

I loro nomi sono Albert, Kazan, Khalid e Zeid e sono i quattro giovani protagonisti dell’incontro che si terrà sabato 27 giugno alle 16  tra gli scaffali della biblioteca multiculturale Mandela della Caritas di Foligno. Quattro voci per quattro storie e fedi differenti che si intrecceranno con l’arte e con la storia di una terra senza pace per un incontro che vuole guardare in prima battuta ai giovani del territorio. L’appuntamento – promosso dall’Ufficio Esu della Diocesi di Foligno con la collaborazione della Caritas diocesana – vuole approfondire, attraverso il filtro degli occhi, della voce e della musica di quattro giovani palestinesi studenti a Perugia, le possibilità di dialogo interreligioso nella loro terra, il livello di istruzione in Palestina ma soprattutto l’unicità della loro esperienza umana. L’appuntamento, che vedrà tracciare possibili scenari di cooperazione nell’ambito dell’Arca del Mediterraneo – il nuovo braccio operativo diocesano in tema di mondialità – verrà intermezzato dalla lettura di poesie palestinesi in arabo e in italiano nonché dall’esecuzione di brani ispirati alla Palestina composti ed eseguiti dal vivo al pianoforte dal giovane Khaled.

Caritas Foligno: appello raccolta per abbigliamento estivo

Tutto pronto per “Dolce vestire”, la nuova campagna per la raccolta di abbigliamento estivo indetta presso le parrocchie dellaDiocesi di Foligno per domenica 5 luglio. Un appello non solo per rimpinguare il relativo servizio allestito presso la Caritas Diocesana, ma che vuole ricordare il santo di Assisi come esempio concreto di amore per gli ultimi. Per chi fosse impossibilitato a partecipare domenica 5, la donazione di abiti – rigorosamente in buono stato – prosegue, come consueto,  tutte le mattine tranne il sabato presso la casa della Carità in piazza San Giacomo 11.

Biblioteca Mandela: continua l’amicizia con il Sudafrica

Dall’Ambasciata sudafricana donati nuovi testi alla biblioteca Caritas

 

libri_ambSAContinua il sodalizio che annoda la Caritas diocesana di Foligno con il paese sudafricano. Dopo l’intitolazione, il 3 maggio scorso, della Biblioteca multiculturale Caritas a Mandela – lo statista sudafricano che ha ricucito le suture della nazione arcobaleno – l’Ambasciata sudafricana ha voluto rinsaldare il percorso intrapreso nella persona di Nomatemba Tambo (ambasciatore sudafricano in Italia e figlia dell’omonimo Oliver, eroe della lotta all’Apartheid nonché ospite a Foligno lo scorso 3 maggio) con un nuovo contributo a servizio dello spirito della biblioteca.  Destinataria, l’apposita sezione, tutta consultabile a vista, che la biblioteca multiculturale ha sin da subito pensato come approfondimento sul Sudafrica, sulla sua storia e sulla sua cultura. Un tassello importante – quello della donazione ricevuta – per la Biblioteca “Mandela” che trae esclusivamente linfa dalla Carità di enti, privati, ambasciate, professori, cittadini e associazioni che continuano a rimpinguarne il tessuto librario. Non ultima anche la Comunità Sant’Egidio di Foligno che ha voluto elargire il proprio tesoro accumulato in libri per metterlo a servizio dei poveri e di quanti amano la lettura. Del resto “l’educazione” – asseriva Madiba – “è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo”.