Fondo di Solidarietà per Famiglie umbre: al via la nuova colletta

Domenica 22 giugno, in tutte le parrocchie della Diocesi di Foligno si terrà una nuova colletta per il Fondo di Solidarietà della Ceu, la Conferenza Episcopale Umbra.

Attivo dal 2009 per volere dei vescovi umbri, dalla sua nascita ad oggi il Fondo ha raccolto 2.910.932,91 € effettuando ben 1.997 interventi in tutta la regione. Come da statuto,  destinatarie primefamiglia_maniR400 del Fondo sono “le famiglie con figli o in attesa di prole, con anziani e disabili gravi, monoreddito, con capofamiglia che abbia perduto il lavoro e non sia sufficientemente coperto da ammortizzatori sociali o non abbia un lavoro stabile”.

A causa del perdurare della crisi economica e per non far mancare la nostra vicinanza, si invita dunque la comunità tutta a prendere parte a questo nuovo momento di generosità che si terrà domenica 22.

Per maggiori informazioni sul Fondo è possibile consultare il sito http://www.chiesainumbria.it/colletta/.

“Metti in circolo il tuo Amore”

IMG_20140602_162657“Che state facendo?” chiedo incuriosita dall’insolito traffico di bottoni.

“È una sorpresa per te, non devi guardare” rispondono i miei piccoli intervistati. “I disegni si guardano alla fine”. Mi giro come mi è chiesto, riempita nel cuore dallo slancio di Amore inaspettato dei bambini del Doposcuola.

Molto prima che una canzone, mettere in circolo quello che abbiamo dentro – proprio come fanno i bambini – è piuttosto un’urgenza. Ecco allora, qualche suggerimento di pronto uso per “mettere in circolo” la propria Carità.

In prima linea questo mese, l’accoglienza delle famiglie greche, in arrivo dal 24 al 30 giugno presso la Casa di Rasiglia. Il programma – che si inserisce nel quadro del gemellaggio che lega Foligno a due Diocesi greche – prevede il coinvolgimento del Forum delle Famiglie oltre che di quanti desiderino partecipare. Per le famiglie del folignate che si metteranno a disposizione vi sarà in particolare la possibilità di passare gratuitamente i giorni indicati presso la struttura, insieme agli ospiti dalla Grecia.

Altra opzione riguarda le adozioni internazionali. È infatti ancora possibile, con un piccolo contributo, adottare a distanza una famiglia greca colpita dalla crisi.

Ultimo in questa ricognizione, l’acquisto di una Guida di Turismo Solidale per la Grecia, realizzata da Caritas Italiana e a breve in vendita presso le parrocchie. La Guida – il cui ricavato sarà interamente destinato a famiglie greche e italiane colpite dalla crisi – proporrà al turista fai-da-te spunti per vacanze low cost alla scoperta delle bellezze meno conosciute.

Per chi volesse allora “mettere in circolo” il proprio tempo o le proprie risorse in ordine a queste possibilità è sufficiente recarsi presso la Caritas diocesana (piazza San Giacomo 11) o scrivere a estero@caritasdiocesanafoligno.it.

Anche se “i disegni si guardano alla fine”, l’auspicio è di ricevere presto le adesioni dei lettori.

Dalla Gazzetta di Foligno

Don’t give up: il 30-31 maggio tra Terra dei Fuochi e musica

Green Book Brochure.OK x STAMPA.NO.COMUNE.inddPresentata il 23 maggio presso la Biblioteca multiculturale “Mandela”, la due giorni del 30-31 maggio si preannuncia come un appuntamento unico nel suo genere, un mix di informazione, beneficenza e musica. Ad aprire le danze il 30 maggio sarà la giornata scientifica “Terra dei Fuochi: lo smaltimento illegale di rifiuti in Italia. Dai guadagni illeciti ai danni alla salute” con un ventaglio di ospiti e analisti autorevoli. Dalle ore 15 presso l’Auditorium S. Domenico di Foligno (Sala piccola) si susseguiranno le voci di Toni Mira (caporedattore di Avvenire, da anni  impegnato nelle inchieste sulle eco-mafie); Sonia Mondin (presidente Nazionale del MASCI, attiva da anni con progetti sulla salvaguardia del territorio); Marco Cristofori (epidemiologo USL Umbria2) e Mauro Brugia (oncologo USL Umbria2), coronate dal dibattito-tavola rotonda coordinato da Daria Massi (responsabile Mondialità – Caritas diocesana Foligno).

Il programma non si arresta tuttavia ad una mera analisi di una tematica di attualità – quale quella delle eco-mafie e delle malattie da esse derivanti – ma si caratterizza per la sua originalità traducendo il tema in musica, con uno slogan che ben si sposa con la lotta alla mafia e la lotta alla malattia, “Don’t give up” (in italiano, “non mollare”), che riecheggia il titolo di una nota canzone di Peter Gabriel e Kate Bush. E’ così che il 31 maggio, alle ore 21, l’Auditorium sarà cornice di un concerto-spettacolo sui generis ideato da Tullio Coccoli con il coordinamento musicale di Leonardo Grandoni e la regia di Alessandro Bocci. Un racconto musicato di ciò che si vive nella scoperta della malattia in tutti i suoi stadi. Lo spettacolo, rigorosamente live, si servirà dei grandi classici del rock per accompagnare lo spettatore in un viaggio che vedrà come protagonisti, oltre ai ben noti Oskuri Figuri, i friends come Leonardo Grandoni, Renoire Bellucci e Katiuscia Mercuri.                                                           Per chiudere il cerchio, l’incasso dello spettacolo sarà interamente devoluto a Donne Insieme ONLUS di Foligno, associazione che da anni lavora per il sostegno fisico e psicologico alle donne colpite da tumore al seno.

Da ultimo, il programma merita certamente un plauso per aver messo insieme diverse associazioni del territorio che hanno collaborato come organizzatori per una lotta comune: Donne Insieme ONLUS di Foligno, Libera di Foligno, MASCI (Movimento Scout Adulti Cattolici Italiani) e Caritas Diocesana di Foligno, con il patrocinio dell’USL Umbria 2. “Don’t give up”, non molliamo.

Di seguito, il programma.

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In this proud land we grew up strong
we were wanted all along
I was taught to fight, taught to win
I never thought I could fail. No fight left or so it seems
I am a man whose dreams have all deserted
I’ve changed my face, I’ve changed my name
but no one wants you when you losedon’t give up
‘cos you have friends
don’t give up
you’re not beaten yet
don’t give up
I know you can make it goodthough I saw it all around
never thought I could be affected
thought that we’d be the last to go
it is so strange the way things turndrove the night toward my home
the place that I was born, on the lakeside
as daylight broke, I saw the earth
the trees had burned down to the grounddon’t give up
you still have us
don’t give up
we don’t need much of anything
don’t give up
‘cause somewhere there’s a place
where we belongrest your head
you worry too much
it’s going to be alright
when times get rough
you can fall back on us
don’t give up
please don’t give up’got to walk out of here
I can’t take anymore
going to stand on that bridge
keep my eyes down below
whatever may come
and whatever may go
that river’s flowing
that river’s flowingmoved on to another town
tried hard to settle down
for every job, so many men
so many men no-one needsdon’t give up
‘cause you have friends
don’t give up
you’re not the only one
don’t give up
no reason to be ashamed
don’t give up
you still have us
don’t give up now
we’re proud of who you are
don’t give up
you know it’s never been easy
don’t give up
‘cause I believe there’s a place
there’s a place where we belong
(“Don’t Give Up”)

“Gli Scaffali raccontano”. Viaggio tra le fiabe della Grande Muraglia

IMG_3626Il 3 maggio 2014 è stata inaugurata la Biblioteca multiculturale “Mandela”. Mossa dalla passione per l’Asia, ho deciso di leggere un racconto orientale trovato tra gli scaffali, “La Cenerentola Cinese”, scritto da Yang Xiaping, con l’idea di narrarvi brevemente cosa ha rappresentato per me questo “viaggio letterario”.

“La Cenerentola cinese” risulta la più antica fiaba che sia mai stata scritta (803-863 d.C.) e, rispetto alla versione occidentale, presenta la storia in maniera piuttosto differente.

La nostra Cenerentola si chiama Ye Xian: anche lei, orfana di entrambi i genitori, resta a vivere nella casa paterna subendo le ingiustizie e le crudeltà della matrigna e dalla sorellastra. Un giorno, mentre preleva dell’acqua dal fiume, Ye Xian vede un pesce dalle pinne rosse e dagli occhi color oro e decide di accudirlo. Ucciso dalla matrigna, Ye Xian può solo custodirne le ossa come ricordo. Le ossa si rivelano però miracolose, con la facoltà di far esaudire tutti i desideri di Ye Xian. Non la Fata Madrina, dunque, ma i resti di un pesciolino dagli occhi dorati donano alla fanciulla un abito  color verde giada e delle scarpette preziose per un grande ricevimento.

Ma è per nascondersi dalla presenza della matrigna e della sorellastra che Ye Xian perde una scarpetta durante la festa. A ritrovarla, il re in persona che vuole Ye Xian sulla sua isola mentre la matrigna e la sorellastra vengono lapidate. E il pesciolino miracoloso? Per saperlo occorre leggere il libro. Inoltrarsi nella lettura di fiabe, provenienti da terre lontane, arricchisce la nostra cultura, la nostra fantasia, la nostra anima.

     DISEGNO LIBRO

 

 

 

 

 

 

Recensione ed illustrazione:  Eleonora Capuozzo

* Il libro – con testo a fronte in cinese – è disponibile per il prestito presso la Biblioteca ”Mandela” dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19.

 

“Smisurata Preghiera”

fda midt “Ayeterede-anen”. In lingua tigrina significa “non capisco”. Forse, è stata questa la prima parola che hanno detto i nostri amici eritrei quando sono arrivati in Italia, prima a Lampedusa e poi a Foligno, ospiti da qualche giorno della Caritas diocesana. “Non capisco” devono averlo detto anche di fronte alla dittatura del Presidente Afewerki, prima di decidere di fuggire. Una situazione – quella dell’ex colonia italiana – al limite dell’incomprensibile: arruolamento militare obbligatorio e a tempo indeterminato sia per uomini che per donne, divieto di emigrazione fino ai 50 anni di età, proiettili su chi è sorpreso a fuggire dal paese. Un paese senza università e con poche speranze per il futuro.

È questo ciò che deve aver spinto i nostri giovani amici eritrei a mettersi in viaggio. In viaggio “in direzione ostinata e contraria” come cantava De André nella sua “Smisurata Preghiera”, un intensissimo inno agli ultimi e ai dimenticati.

Per non dimenticare questi nostri dieci amici, la Caritas diocesana fa appello alla cittadinanza affinché si possano giungere a coprire tutti i turni di assistenza,  diurni e notturni.

Per quanti avranno a dire – di fronte a questo invito – “ayeterede-anen” prendiamo in prestito le parole che il cantautore genovese pronunciò in uno dei suoi concerti, proprio commentando “Smisurata preghiera”:  «La preghiera è “smisurata” proprio perché “oltre misura” e forse proprio per questo rimarrà inascoltata. Ma noi ci proviamo lo stesso».

Ricordando i contatti della Caritas di Foligno (tel: 0742 357337; email: operesegno@caritasdiocesanafoligno.it) anche noi, pregando tutti smisuratamente, ci proviamo lo stesso.

 

Alta sui naufragi 
dai belvedere delle torri 
china e distante sugli elementi del disastro 
dalle cose che accadono al disopra delle parole 
celebrative del nulla 
lungo un facile vento 
di sazietà di impunità 

Sullo scandalo metallico 
di armi in uso e in disuso 
a guidare la colonna 
di dolore e di fumo 
che lascia le infinite battaglie al calar della sera 
la maggioranza sta la maggioranza sta 
recitando un rosario 
di ambizioni meschine 
di millenarie paure 
di inesauribili astuzie 

Coltivando tranquilla 
l’orribile varietà 
delle proprie superbie 
la maggioranza sta 
come una malattia 
come una sfortuna 
come un’anestesia 
come un’abitudine 
per chi viaggia in direzione ostinata e contraria 

col suo marchio speciale di speciale disperazione 
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi 
per consegnare alla morte una goccia di splendore 
di umanità di verità 

per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio 
e seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli 
con improbabili nomi di cantanti di tango 
in un vasto programma di eternità 

ricorda Signore questi servi disobbedienti 
alle leggi del branco 
non dimenticare il loro volto 
che dopo tanto sbandare 
è appena giusto che la fortuna li aiuti 
come una svista 
come un’anomalia 
come una distrazione 
come un dovere 

(F. De André – “Smisurata Preghiera”)

Arrivano gli Aperi-book: gli Aperitivi in Biblioteca

Sandwichbook_2– Bambini, che cos’è un aperitivo? – Chiedo ai bambini del Doposcuola della Caritas tra un’analisi grammaticale e un’addizione di matematica.

– Qualcosa dove si mangia?

– E l’Aperi-book? – Incalzo di nuovo.

– Mmm…Dove si mangiano i libri?

Alla Caritas i libri non si mangiano di certo, non sono fatti di marzapane come la casetta di Hansel e Gretel ma si prendono certamente in prestito: si leggono, si sfogliano, sia nella nuova Biblioteca che nella nuova aula. Ma chi è amante della lettura, davvero, il libro lo sa assaporare. Per poter permettere a tutti una degustazione di culture e letture diverse, la Caritas diocesana, in collaborazione con il Rione Pugilli,  propone per ogni settimana di maggio un incontro tematico-  avente ad oggetto un diverso paese del mondo – con aperitivo finale. Esperti del settore, docenti, stranieri e italiani del nostro territorio ci porteranno per mano in questo viaggio. Pioniere, alle ore 17, l’incontro di sabato 10 maggioGli schiavi di oggi” di concerto con l’associazione Libera – presidio di Foligno con il senegalese Papa Latyr Faye. Giovedì 15 maggio, stessa ora, sarà invece dedicato alla cucina, alla politica e all’’attualità in Ucraina mentre sabato 24 maggio sarà l’India ad essere protagonista con un incontro che cercherà di chiarire il caso Marò e di contestualizzarlo alla luce della cultura e tradizione indiana.

Tutti gli eventi si terranno presso la Sala del Rione Pugilli adiacente alla Biblioteca “Mandela” a cui si accede dall’ingresso della biblioteca stessa in piazza San Giacomo, 11.

Agli amanti della lettura ricordiamo invece che la Biblioteca e l’aula-studio, completamente gratuite, osservano i seguenti orari: dal lunedì al sabato, ore 15-19. Perché una buona lettura è sempre buon cibo per l’Anima.

 

Dove c’è famiglia, c’è casa

IMG_20140519_170704 (1)Se il mandarino usa un unico ideogramma ( 家 ) per dire “famiglia” e per indicare il concetto di “casa”, forse un motivo c’è. E non vi è certo bisogno di scomodare i nostri cugini asiatici: è per tutti pacifica, infatti, l’importanza di un luogo dove riposare la sera e sentirsi insieme “famiglia”.

È per rispondere a questo bisogno primario che la Caritas diocesana di Foligno ha deciso di aprire una casa-famiglia nel cuore della città: uno spazio, già abitato da qualche giorno, destinato ad un piccolo nucleo di uomini soli del territorio.

In dirittura di arrivo è invece una seconda casa – sita sempre nel folignate – che sarà pronta per la fine dell’estate. Una struttura che la Caritas ha scelto di riadattare per sposare diverse esigenze: una sezione della casa ospiterà donne sole con bambini; l’altro appartamento che ne nascerà sarà invece adibito all’accoglienza di uomini con disabilità.

Affinché ciascuna di queste strutture possa essere davvero “casa” e “famiglia” insieme, si chiedono a parrocchie e parrocchiani due forme di Carità. In prima battuta si domanda di segnalare le situazioni di disagio suscettibili di essere inserite nelle nuove case (email: operesegno@caritasdiocesanafoligno.it – telefono: 0742 357337). Last but not least, si chiede di mobilitare capitale umano per permettere il buon funzionamento delle case affinché queste strutture siano davvero sintesi – come in cinese – di “casa” e “famiglia”.

“Ordinary Love”: sulle orme di Mandela. Inaugurata la nuova biblioteca multiculturale

“Ciò che conta nella vita non è il semplice fatto di aver vissuto. È la differenza che avremo fatto nella vita degli altri.” Così Nelson Mandela – un uomo che la differenza l’ha fatta davvero – riassumeva il suo credo: quello di un “Amore quotidiano”, un Ordinary love – come canteranno gli U2 nel dedicargli una canzone – a cui tutti siamo chiamati.
Quello dell’Amore è stato proprio il fil rouge della giornata di sabato 3 maggio, momento inaugurale della nuova Biblioteca Multiculturale della Caritas intitolata allo statista sudafricano recentemente scomparso. Due i giovani di Foligno a cui si devono il nome e il logo della Biblioteca: Matteo Silvi e Armando Ambrogioni, vincitori del bando lanciato dalla Caritas alcuni mesi or sono. Perché lo spirito di Madiba riassume in maniera efficace i valori – precipui anche della cristianità – che la Biblioteca si prefigge.
“Ama il tuo Nemico: la lezione di Mandela”: questo il titolo scelto per la Tavola rotonda inaugurale. Un titolo che non richiama solo il rovesciamento di prospettiva pungolato dal Vangelo, ma che fa eco al noto testo di J. Carlin, fonte di ispirazione del film Invictus di Clint Eastwood.

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A render unico questo momento di confronto, l’originalità dei relatori che hanno animato la Tavola, con la loro storia unica e inconfondibile. Prima fra tutte quella dell’Ambasciatrice Sudafricana Nomatembo Tambo, donna carismatica e commovente, attrice e plurilaureata nonché figlia di uno dei più grandi nomi della lotta all’Apartheid, quello di Oliver Tambo. “Circa venti anni fa” – ha raccontato Tembi Tambo – “nel mio paese si pensava che i neri non fossero nemmeno in grado di amare. Ricordo quando da piccola chiedevo a mio padre il perché di tutto questo. Lui mi rispondeva solo: Bisogna perdonare”. Mandela – ha ricordato – ha cambiato il modo in cui i neri venivano percepiti senza commettere l’errore esiziale di asserirne la superiorità.
Profondo conoscitore del Sudafrica, il prof. Mario Aurelio di Gregorio, zoologo, storico e africanista, ha raccontato del suo fugace incontro con Madiba e tratteggiato l’incredibile storia di questo paese. “È importante ricordare che Mandela è sì un simbolo, ma non ha fatto tutto da solo: lavorò una vita dal carcere mentre Oliver Tambo, fuori, propagandava le sue idee”.
A glossare le novità della Biblioteca, il direttore della Caritas di Foligno Mauro Masciotti, che ha sottolineato che il progetto riguarda sì gli stranieri ma anche la cittadinanza, affinché questa possa avvicinarsi al prossimo per arricchirsi delle sue diversità. Molte le lingue che militano negli scaffali della Biblioteca e dell’aula studio: oltre all’italiano, albanese, arabo, francese, inglese, polacco, rumeno, ucraino, solo per citarne alcune.

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Ad accompagnare l’evento, il Vescovo della nostra diocesi mons. Gualtiero Sigismondi, che ha ricordato che le ultime due opere-segno della Caritas (la Biblioteca e l’Emporio) sono parte di uno stesso disegno per promuovere il confronto. Citando il Papa emerito, ha sottolineato che il Vangelo non si manifesta in una sola cultura, ma incide sulle culture. E anche in questo progetto della Biblioteca – ha concluso – è l’Amore che tutto muove. Per dirla di nuovo con gli U2: We can’t fall any further if we can’t feel ordinary love/We cannot reach any higher if we can’t deal ordinary love (Non possiamo cadere più in basso di così se non riusciamo a sentire l’amore di tutti i giorni/Non possiamo andare più in alto se non siamo in grado di gestire l’amore di tutti i giorni, ndr).

dalla Gazzetta di Foligno

E il naufragar (non) m’è dolce in questo mare: Emergenza alluvione a Senigallia

L’appello Caritas: a Senigallia urgono volontari

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E’ emergenza alluvione nelle Marche a seguito delle piogge torrenziali che sabato 3 maggio hanno colpito la regione adriatica. Presente a Foligno per l’inaugurazione della Biblioteca “Mandela” della Caritas diocesana di Foligno proprio sabato 3 maggio, il direttore di Caritas Italiana don Francesco Soddu aveva già manifestato la propria preoccupazione per l’are. Ha poi ribadito: “Accompagnare la popolazione colpita, facendoci prossimi alle Caritas locali e sostenendone gli sforzi, non solo nell’emergenza, ma anche nella prospettiva della ricostruzione” è il nostro compito. Le stesse strutture della Caritas di Senigallia sono state infatti sommerse dalla pioggia mentre più di 300 sono le famiglie sfollate. Nella città le scuole chiuse, la viabilità bloccata. Accorato l’appello della Caritas locale e di Caritas Italiana per l’invio di volontari nelle zone alluvionate per le pulizie delle case e l’accoglienza degli sfollati.

Chiunque fosse disposto a partire come volontario da Foligno e dintorni, anche per pochi giorni, può rivolgersi direttamente alla Caritas diocesana di Foligno comunicando la propria disponibilità e un recapito allo 0742 357337 o lasciando un messaggio sul profilo Facebook: Caritas diocesana di Foligno.